𝐁𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢: 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 (𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚 𝐯𝐬 𝐩𝐚𝐧𝐝𝐨𝐫𝐢) Nessuna sanzione per il secondo round tra le società di Chiara #Ferragni e l'Autorità Antitrust che ha accolto gli impegni senza irrogare alcuna sanzione. Secondo l’Autorità, le informazioni che erano state diffuse 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐝𝐮𝐫𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐮𝐦𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐚 𝐫𝐢𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞, 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞 𝐮𝐨𝐯𝐚 “𝐠𝐫𝐢𝐟𝐟𝐚𝐭𝐞 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐠𝐧𝐢”, 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐚 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐜𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 “𝐈 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐅𝐚𝐭𝐞”. Un caso simile, quindi, a quello dei pandori che aveva portato alle precedenti sanzioni. Tutte le società parti del procedimento hanno presentato impegni che sono stati valutati positivamente, tra cui la 𝐝𝐞𝐯𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚 “𝐈 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐅𝐚𝐭𝐞”, 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐫𝐞 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐫𝐢, 𝐝𝐢 𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐄𝐮𝐫𝐨 1,3 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 (5% dei rispettivi utili distribuibili, con un minimo complessivo di 1,2 milioni per il triennio, da parte delle società Fenice e TBS; 100.000 euro da parte di Cerealitalia), misura "𝘪𝘥𝘰𝘯𝘦𝘢 𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘵𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘶𝘮𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘤𝘩𝘦, 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘪𝘴𝘵𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘰𝘵𝘵𝘰, 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘧𝘰𝘳𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘪𝘣𝘶𝘵𝘰 𝘦𝘤𝘰𝘯𝘰𝘮𝘪𝘤𝘰" all'impresa sociale. Le società si sono inoltre impegnate a 𝐬𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐧𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐜𝐨𝐧 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 (𝐩𝐫𝐨𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐞/𝐨 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢) 𝐝𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞, in modo da eliminare alla base ogni rischio di diffondere comunicazioni commerciali non corrette sull’eventuale contributo che i consumatori possono fornire a iniziative benefiche tramite l’acquisto di prodotti o servizi. RPLT RP legalitax Assoinfluencer - Associazione Italiana Influencer Jacopo Ierussi Stefano Gazzella Valentina Fiorenza https://lnkd.in/dPnE24Hj
Post di Nicola Berardi
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Chiusa, senza accertamento dell'illecito, l'istruttoria aperta dall'AGCM lo scorso 16 gennaio 2024 nei confronti di Cerealitalia (società titolare del marchio "Dolci Preziosi"), Fenice e TBS. L'istruttoria era stata avviata dall'Autorità al fine di accertare se le informazioni fornite ai consumatori nell'ambito della pubblicizzazione delle Uova pasquali griffate "Ferragni" (durante le festività 2021 e 2022) potessero indurre i consumatori a ritenere che, acquistando tali Uova, avrebbero contribuito a sostenere economicamente l’impresa sociale “I Bambini delle Fate”. Le società riconducibili alla nota influencer Chiara Ferragni si sono impegnate a: - separare in maniera permanente le attività di sponsorizzazione/licenza di marchi e/o dei diritti di immagine e della personalità di Chiara Ferragni da iniziative aventi finalità commerciali e/o benefiche; - adozione e implementazione di un codice di condotta, in linea con le disposizione del Codice del consumo, del Codice di Autodisciplina IAP e della Digital Chart (il codice di condotta verrà inglobato all'interno del Modello 231, così da garantire un enforcement effettivo da parte dell'OdV); - destinazione di una percentuale di utili distribuibili al sostegno di cause benefiche. In caso di inottemperanza, da parte dei professionisti, agli impegni resi obbligatori dall'Autorità, quest'ultima potrà riaprire il procedimento.
Chiusa istruttoria su uova pasquali, le società di Chiara Ferragni verseranno 1,2 milioni di euro all’impresa sociale “I Bambini delle Fate”
agcm.it
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Come anticipato ieri dai media, l'Autorità Antitrust ha accettato gli impegni proposti dalle società di Chiara Ferragni (Fenice, TBS Crew e Sisterhood) e da Cerealitalia per chiudere il procedimento per pratiche commerciali scorrette avviato per una iniziativa promozionale sulle uova di Pasqua in cui era stata reclamizzata un'attività di beneficenza a favore dei "Bambini delle Fate" che, secondo l'AGCM, non sarebbe stata effettivamente realizzata. Interessante notare che, tra questi impegni, oltre al versamento di un'importante somma alla impresa sociale, vi è quello di introdurre, nelle società di Chiara Ferragni, un codice di controllo del rispetto della disciplina consumeristica. In definitiva: le aziende, se fanno comunicazione o la usano (e ormai lo fanno tutte), devono stare molto attente al rispetto dei diritti dei consumatori, in particolare evitando di diffondere messaggi promopubblicitari ingannevoli. Questi principi valgono per tutti: anche per chi opera nel mondo virtuale dei social media pensando che non vi si applichino le leggi del mondo reale. #agcm #pubblicità #influencer #influncermarketing #beneficenza https://lnkd.in/dnVQuW34
Chiusa istruttoria su uova pasquali, le società di Chiara Ferragni verseranno 1,2 milioni di euro all’impresa sociale “I Bambini delle Fate”
agcm.it
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La domanda è: perché un'azienda leader di mercato (nel suo segmento), premiun price, con altissima reputazione nella qualità dei suoi prodotti e con centotrentanove anni di storia senta la necessità di avere come testimonial un personaggio che è già testimonial di tutto (pronto per chiunque abbia qualche milione da spendere) dal mercato bancario, a telefonia, abbigliamento sportivo, formaggi, automotive, moda, lusso, caffè .... E poi, seconda domanda: che credibilità può avere un testimonial con così tante aziende al seguito. In fine, come accettare che che lo spot si chiuda con: "IO E DE CECCO SIAMO FATTI DELLA STESSA PASTA". Notare: prima il testimonial poi il brand! Il tutto per vendere due confezioni di pasta in più. Ammesso e non concesso ci sia successiva fidelizzazione alla marca. A tutto ciò aggiungendo il peso preponderante della distribuzione. A margine: lo spot è di pregevole fattura, girato come si faceva una volta e sarà costato un patrimonio. Last but not least: il testimonial in questione non paga tasse in Italia. Sob!
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Giornate Promozionali PetFood Ma ancora nel 2024 pensiamo che le giornate promozionale siano la panacea di molti mali? Ma veramente si pensa di fidelizzare i clienti in questo modo? Ma veramente si crede che per il negoziante "specializzato ed indipendente" sia la soluzione spostare ogni settimana clienti da un brand all'altro perchè gli si sta regalando due magliette, un cappellino e 1,5€ di sconto, probabilmente si visto che molti non aspettano altro. che esibire ogni settimana i buoni sconti di un brand o dell'altro sui vari social Ma veramente si pensa di avere promoter che una settimana propongono X e la settimana dopo Y o Z nello stesso punto vendita decantando i pregi del brand attuale e i difetti di quello promosso magari la settimana prima? E che nessuno si renda conto di questo. Noi da subito abbiamo detto no alle giornate promozionali e a queste false dinamiche promozionali, attuali negli anni 90 e anacronistiche oggi
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Ho letto il libro inchiesta di @selvaggialucarelli ‘Il vaso di Pandora’. La vicenda ormai nota, la multa, le polemiche ecc ecc. Ma la domanda più grande che poi riguarda tutti è come si fa a investire per una campagna oltre 300 mila euro senza quantificare un Roi, come si fa ad accettare ad occhi chiusi una campagna di questo genere senza conoscere un dato? E qui stiamo parlando di marketing manager di grandi corporate. Diciamo, per dirla in breve, che mettere in luce questo fatto qui la dice lunga su tutto questo settore. Molti non sanno davvero leggere un insight. Lo girano agli stagisti che a loro volta non lo sanno. Ma è la base. Se faccio girare uno spot da centinaia milioni di euro per 30 secondi durante la partita più importante dell’anno, mi vengono dati gli indici di ascolto, lo share. È una procedura che avviene prima del contratto, si basa su proiezioni rispetto agli anni precendenti oltre a consegnare report successivi. Quanto performo con questa campagna? È la base. E tutte queste basi che non ci sono state da una parte e dall’altra, in maniera furba, fanno crollare un’intero sistema e si pagano. E non basta chiudere i contratti perché sono azioni e scelte che si basano sulla scarsa conoscenza del marketing generale non solo digitale, è successo oggi ma ricapiterà. Sulla comunicazione di beneficenza uguale. Meglio non farla che accettare di usarla per aumentare la buona reputazione degli altri. Oppure farla andando sul campo, sul modello di Lady Diana. La sua immagine sui campi antimine in Bosnia è impressa nella mente di tutti. Ecco questo è influenzare e sensibilizzare.
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quesito del Lunedi post ferragostiano... esiste la possibilità di fare un'acquisizione che tra le altre cose, ha in se una chiamiamola autorizzazione che vale 150 k. Quale sarà il risultato in termini di responso come ADVISOR: A) l'operazione si può fare or B) l'operazione va abbandonata che cosa consigliereste al vostro committente, laddove si presentasse un'operazione di acquisizione cosi costituita, come da dati mostrati? ulteriori informazioni a corredo: zona di altissimo pregio, con alto passaggio principalmente turista straniero capacità di spesa medio bassa molti competitor di prossimità proposta commerciale NUOVO FORMAT diverso dalla proposta esistente 1° locale della catena format. richiesta economica del cedente assolutamente fuori mercato, ma vogliono provare a realizzare l'operazione, in quanto la location è molto gradita al committente. le risultanze dello screening documentale: OK della fattibilità tecnica: OK della sostenibilità economica: D.A.E.S. possibile rendimento sui fatturati intorno al 14% nella migliore delle ipotesi. ALLORA: che si fa????
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L’8 maggio del 1886 ha segnato la nascita americana di quello che diventerà uno dei #brand più iconici e riconoscibili al mondo: #Coca-Cola, che oggi compie 138 anni! Creato dal farmacista John Stith Pemberton a Konxville, Georgia, come rimedio medicinale, questo sciroppo ha iniziato il suo viaggio in un piccolo bar locale, lottando per guadagnare #popolarità a causa del suo gusto aspro iniziale. La storia di Coca-Cola è l’esempio vivente di come un'idea possa evolversi e adattarsi attraverso i tempi, crescendo in modo esponenziale fino a diventare un colosso globale. Con oltre 110 miliardi di bottiglie vendute all'anno e un fatturato annuo che supera i 30 miliardi di dollari, Coca-Cola Company rappresenta un vero e proprio simbolo del #successo aziendale. Dopo la vendita delle quote da parte di Pemberton a Asa Candler, un altro farmacista, Coca-Cola iniziò a guadagnare popolarità. Con slogan accattivanti come "La provi una volta gratis e non la lasci più", Candler ha rafforzato il brand e si è fatto strada nel cuore e nella mente dei consumatori. L'ingresso in borsa nel 1919 e la successiva diffusione mondiale negli anni '20 hanno segnato l'inizio di un'era di dominio per Coca-Cola. La bevanda si è diffusa in tutto il mondo, diventando il simbolo di modernità e cultura americana. Coca-Cola nel tempo, ha sempre avuto un #approccio #innovativo al #marketing, sfruttando la #pubblicità tradizionale e #strategie più dirette e personalizzate. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la decisione di fornire gratuitamente la bevanda ai soldati ha aumentato la sua popolarità e ha posizionato il brand come un simbolo di #comfort e familiarità lontano da casa. Nel mondo moderno, invece, dominato da rapidi #cambiamenti di #mercato e da un'evoluzione costante dei gusti dei consumatori, Coca-Cola ha mantenuto la sua rilevanza attraverso l'adattamento e l'innovazione. La sua strategia di marketing non si limita alla semplice pubblicità, ma si espande in #campagne che promuovono stili di vita, inclusione e sostenibilità, dimostrando un impegno verso questioni sociali importanti e connettendosi con le generazioni più giovani su temi che vanno oltre il semplice consumo di bevande. A 138 anni dalla sua creazione, Coca-Cola è un #fenomeno culturale che insegna importanti #lezioni su come il marketing, l'innovazione e la visione possano trasformare un semplice sciroppo medicinale in un impero globale, mantenendo #rilevanza in un #mondo in costante #cambiamento.
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📊 Leggo spesso frasi come: “È un bene che ci siano i tagli perché così si eliminano le aziende illegali.” Davanti a commenti del genere, mi sorgono due domande: si conosce davvero come funziona la filiera? Oppure si sta, più o meno consapevolmente, dando ragione ai brand che stanno operando questi tagli indiscriminati? I tagli che stiamo vedendo oggi nella filiera del Made in Italy non sono mirati: sono indiscriminati. Sì, è vero, esistono filiere sporche, e ci sono terzisti che operano nell’illegalità. Ma c’è anche una grandissima parte di terzisti che, negli anni, si sono adeguati agli standard richiesti e hanno mantenuto la legalità. Parlo in prima persona: ho superato audit a sorpresa, ottenendo ottimi rating; ho ricevuto visite dell’Ispettorato e dell’ASL, sempre con esito positivo. Nelle stesse filiere in cui opero io, però, ci sono aziende palesemente illegali. E anche se risulta difficile dimostrare queste irregolarità con la documentazione, nell’ambiente tutti sanno chi rispetta le regole e chi no. Il punto cruciale? 🔺🔺Io e queste aziende siamo state pagate allo stesso modo. Perché pochi sanno che esiste il “costo minuto”, un parametro chiaro e certificato che viene distribuito sulle filiere. Anche su questo ci sarebbe molto da dire, ma non è il tema di questo post. Quello che voglio sottolineare è che i tagli stanno colpendo tutti indiscriminatamente: aziende legali come la mia e quelle illegali. I brand stanno tagliando con la sola logica di abbattere i costi, perché “le borse non si vendono.” Questa è la scusa ripetuta da tutti. Ma il vero problema emergerà dopo: si troveranno davanti a un deserto, dove paradossalmente resisteranno solo le aziende illegali. Sì, quelle stesse aziende che i brand hanno dichiarato guerra per anni e che adesso stanno paradossalmente favorendo con queste politiche. Diciamolo chiaramente: chi ha i soldi per resistere un altro anno? Escludiamo: • Le aziende di proprietà o co-proprietà dei brand. • Le grandi aziende (pochissime in Italia), che hanno risorse economiche per auto-sostenersi e sfruttare fondi per la riconversione alla sostenibilità. E il resto? Il resto non sopravvivrà. Quello che vedremo sarà il proliferare di nuove partite IVA e aziende nate dall’oggi al domani, dietro le quali si nasconderanno gli stessi operatori illegali che sono stati tagliati oggi insieme a chi, come me, ha fatto di tutto per mantenere la legalità. La sconfitta più grande di questo periodo è proprio questa: stiamo distruggendo il tessuto sano della filiera, favorendo indirettamente chi non rispetta le regole. E ciò che trovo ancora più assurdo è vedere alcuni professionisti del settore tifare per queste chiusure, come se fosse tutto illegale. Io non capisco da dove nasca questo preconcetto. #ornellaauzino #pelletteria #madeinitaly #kering #lvmh #Gucci #dior #ysl #fendi #burberry #louisvuitton #chanel #assopellettieri #sostenibilità #contraffazione #unic
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Il danno indiretto può far chiudere le aziende! 😰 Oggi parliamo del caso Ferragni - Balocco, cosa è successo all’azienda che vende dolciaria? 🍭 Balocco ha subito un danno indiretto, infatti i clienti in futuro assoceranno il brand a quello di Chiara Ferragni e questo gli farà perdere credibilità. Se hai una società è molto importante valutare le collaborazioni che creerai nel tempo, ma anche avere dei consulenti che ti affianchino e supportino. 😁 Scrivici per maggiori info.💬 #danno #dannoaziendale #società #dannoindiretto #dannoimmagine #ferragnibalocco
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Basterà Calabi per fare sottoscrivere un aumento di capitale a soggetti terzi rispetto agli attuali soci? La nomina di amministratore unico di Calabi parrebbe indirizzata anche al versante della Procura: verrebbe da pensare che la Ferragni non abbia tutte le risorse per sottoscrivere in solitudine un futuro aumento di capitale e che gli altri soci non abbiano maturato una decisione nella medesima direzione di sottoscrizione.
Chiara Ferragni fa un passo indietro. A Calabi il timone per far risorgere Fenice
ilgiornale.it
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